Inanellamento by Giac

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Oggi, mercoledi 14 maggio, sono stati inanellati a Roma tre pulcini di falco pellegrino. Si tratta della seconda nidificazione accertata di questa specie nella città di Roma.

La prima coppia che si è riprodotta dopo circa 30 anni di assenza è quella di Aria e Vento all'università di Roma. Questa coppia nidifica regolarmente da quattro anni in un nido installato da TERNA (la Rete Elettrica Nazionale) presso la facoltà di Economia e quest'anno ha dato alla luce due pulcini che stanno crescendo in perfetta salute. I piccoli falchetti, i loro comportamenti e la vita all'interno del nido si possono osservare in diretta grazie alle telecamere posizionate da Terna, collegandosi su internet al sito www.birdcam.it.

Quest'anno però, oltre ad Aria e Vento, due nuovi falchi si sono riprodotti con successo su una torre presso un centro di comunicazioni di Telecom, sulla Cassia.

I due falchi sono stati chiamati --c'era d'aspettarselo..--Alice e Virgilio, e si sono riprodotti in un nido a circa 80 metri di altezza dando alla luce tre pulcini, più piccoli di due settimane rispetto ai piccoli di Aria e Vento. Oggi all'età di circa tre settimane sono stati inanellati. La vista che si gode dall'alto della torre e paragobanile solo a quella che si osserva dal terrazzo di Aria e Vento e suggerisce che i falchi sembrino scegliere con particolare attenzione i posti più panoramici, con vista e orizzonti a perdita d'occhio. Intorno al nido resti di storni e piccioni, le prede principali di questi falchi che si nutrono esclusivamente di uccelli. La posizione del nido risulta strategica anche per la caccia alle prede perchè consente di controllare lo "spazio aereo" sottostante e dà il vantaggio di una partenza da una posizione più elevata che consente di acquisire le notevoli velocità (il falco pellegrino detiene il recordo con circa 350 km/h) necessarie per inseguire e catturare i malcapitati uccelli.

La notizia di questa seconda coppia conferma che le nostre città sono percepite da un numero sempre crescente di specie e di soggetti un habitat alternativo a quelli naturali, perché offrono opportunità trofiche e possibilità di nidificazione confrontabili e in qualche caso migliori di quelle delle campagne. Il caso di Aria e Vento o di Alice e Virgilio inoltre suggerisce che a volte, basta un piccolo aiuto (i.e. l'installazione di nidi artificiali, cioè l’aggiunta di un piccolo elemento artificiale in un ambiente che già ne contiene molti altri) per incoraggiare ulteriormente questa tendenza degli animali selvatici ad avvicinarsi agli ambienti antropizzati. Ad esempio, sempre TERNA, ha utilizzato i tralicci della propria rete elettrica come supporto per i nidi di un altro falco, il gheppio, un po’ più piccolo del falco pellegrino, che si nutre di insetti e roditori. Nella sola provincia di Roma oltre 200 cassette nido sui tralicci sono regolarmente occupate da questi uccelli e questo ha prodotto un aumento delle coppie nidificanti nelle aree interessate. Questo esempio è stato seguito anche da altri gestori di linee elettriche come ENEL e ACEA.

Questa tendenza recente all'inurbamento non è stata osservata solo nel falco pellegrino ma anche in altre specie di uccelli (gabbiani, cormorani, passeriformi..) e va senza dubbio considerata un elemento positivo perchè aumenta la biodiversità delle nostre città.
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