Messaggioda °°Gaia°° » ven mar 23, 2007 11:33 am
Inviato: Gio Mag 18, 2006 10:03 am da Welby
Fenice ha scritto:
le oche di Lorenz.
GLI UCCELLI di Aristòfane, traduzione di Ettore Romagnoli
GABBACOMPAGNO: Già s'apparecchia a ricantare, il Bubbola!
BUBBOLA: Epò, popò, popò, popò, popí, pipí, qui qui, qui qui, qui qui, qui tutti, o miei compagni alati, quanti dai seminati degl'industri bifolchi semi ed orzo rapite, o prosapie infinite - dalla morbida voce e dall'ala veloce; e quanti per i solchi - errando a schiera pigolate con sí grata e leggera voce a le zolle intorno, tio, tiò, tiotiò; e quanti nei giardini hanno soggiorno fra ramuscelli d'edera, o su montane piagge d'albatrelle si nutrono e d'olive selvagge, tutti volate alla mia voce qui: tiotiò tiotiò tirití. Voi che ingoiate in umidi valloni le stridule zanzare, voi che godete il pascolo fiorito di Maratona ed ogni irriguo sito, e voi ch'errate a par con le alcïoni sul procelloso mare, qui venite a sentir le novità; ché ogni tribú dei collilunghi aligeri ora aduniamo qua.