I rondoni pallidi

Questa coppia di rondoni pallidi (Apus pallidus) ha fatto il nido in un appartamento nella periferia di Palermo, all’interno del cassone di una serranda. Nella città di Palermo nidifica quasi esclusivamente il rondone pallido.
Migratore transahariano. E’ distribuito nell’Europa meridionale. In natura nidifica nelle falesie, ma ormai si è adattato alla vita cittadina nidificando nei fori e nelle serrande dei palazzi e nei coppi delle tegole dei centri storici.
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Trascorre tutta la vita in volo, dorme, mangia, beve, si accoppia in volo. Avendo zampe corte e parzialmente atrofizzate, non può poggiarsi sul suolo. Dispone però di robusti artigli con i quali si arrampica nelle pareti verticali dove va a nidificare. Per questo motivo, oltre che per la forma cuneata del becco e le ali perfettamente a forma di falce, è spesso scambiato per un falchetto.
Il rondone viene scambiato ancor più spesso per una specie morfologicamente affine, la rondine. In realtà le differenze ci sono. Intanto le rondini appartengono all’ordine dei passeriformi, mentre i rondoni sono degli apodiformi. Le rondini hanno coda molto forcuta e timoniere esterne molto più lunghe,parti inferiori chiare e guance bordò, invece i rondoni hanno coda più corta e solo leggermente forcuta e piumaggio uniformemente scuro. Inoltre, la rondine frequenta e nidifica in ambienti rurali o piccoli centri urbani nelle vicinanze di aree agricole, mentre il rondone si è ben adattato alla vita cittadina.
Molto simile al suo stretto parente rondone comune (Apus apus), il rondone pallido si differenzia sostanzialmente per colorazione più marrone, presenza di lunettature nella pancia e gola più biancastra, mentre il rondone comune è nerastro uniforme. Molto difficile separare le due specie quando sono in volo in controluce. Anche il verso è lievemente differente, quello del rondone pallido ha una timbro più roco, ma ci vuole molta esperienza per distinguere i due versi. Un’altra particolarità del rondone pallido è che può fare due covate per stagione, finendo il suo ciclo riproduttivo anche nei mesi di ottobre e novembre. Mentre, invece, il rondone comune a fine luglio ha già finito di nidificare e si prepara per la migrazione.
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L’alimentazione dei rondoni è composta da piccoli coleotteri, imenotteri e zanzare. I rondoni, quindi, sono particolarmente utili per migliorare la sicurezza sanitaria della società umana, contribuendo inoltre alla salubrità ambientale come “insetticidi naturali” per la difesa fitosanitaria del verde urbano, diminuendo così la necessità di ricorrere ad insetticidi di sintesi.
Curiosità: in genere, i piccoli di rondone, a differenza delle altre specie, non s’involano se non sono completamente sviluppati.

2 commenti
  1. Laura
    Laura dice:

    Mi domando ancora come facciano questi rondoni, che non sanno spostarsi nè camminando nè saltellando, ad arrivare a questo nido, e come faranno i piccoli a involarsi quando sarà il momento (non vedo una “rampa di lancio” direttamente accessibile dal nido).

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    • Giovanni
      Giovanni dice:

      Ciao. L’habitat dei rondoni è proprio l’aria! stanno tutta la vita in volo, dormono, bevono, mangiano e, a volte, provano ad accoppiarsi in volo (probabilmente però l’accoppiamento vero avviene al nido). anche se non possono atterrare avendo zampe atrofizzate, hanno però artigli robusti in grado di arrampicarsi nelle pareti verticali, purchè porose, come quelle dei palazzi. E’ così che entrano al nido, si fiondano a grande velocità verso il foro d’ingresso al nido e poi si arrampicano. Dentro la cavità del nido si spostano strisciando con le zampe. I giovani non s’involano se non sono completamente sviluppati. Gli basta semplicemente “buttarsi” giù dall’ingresso del nido e sono già capaci di volare.

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